Cosa si intende quando si parla di ciclo di lavoro di un'automazione? Scopriamolo nel nostro blog!

Cosa si intende quando si parla di ciclo di lavoro di un'automazione? Scopriamolo nel nostro blog!

Nella scelta dell’automazione ideale vi sono alcuni aspetti e suggerimenti da considerare. Con questo articolo desideriamo approfondire uno dei dati tecnici più importanti e significativi che compare nella nostra documentazione tecnica: il ciclo di lavoro.  

Questo dato dovrebbe essere sempre preso in considerazione nella scelta della tipologia di motorizzazione da utilizzare, ma per comprendere esattamente cosa significa e come interpretarlo correttamente è necessario fare un piccolo approfondimento. Il ciclo di lavoro, è il rapporto tra tempo di ON e tempo di OFF, espresso in %, che, se rispettato, garantisce la possibilità di utilizzo senza intervento della protezione termica dell’attuatore.

Ad esempio, volendo calcolare il ciclo di funzionamento possibile su un cancello scorrevole della lunghezza di 6 m, con una velocità di manovra di 10 m/minuto (tralasciando i rallentamenti), un TCA=30 secondi e che presenta un ciclo di lavoro del 30%, possiamo calcolare: 

ton = tempo di apertura + tempo di chiusura = E’ il tempo in cui l’anta si muove 

tempo di apertura = tempo di chiusura = (6 m)/(10 m⁄min) = 6 m / 10m/minuto = 0,6 minuti = 36 secondi

Possiamo calcolare il toff che è il tempo di pausa, ovvero il tempo durante il quale l’anta rimane ferma:

toff = TCA+ tempo di pausa tra un ciclo e il successivo

Dato che il ciclo di lavoro è 30%, significa che:

t_ON/t_OFF  = ton / toff  = 30% = 0,3   quindi:  toff= t_ON/0,3 = ton / 0,3 = ((36+36))/0,3 = 36 + 36 / 0,3 = 240 secondi 

Quindi il tempo di pausa tra un ciclo ed il successivo = toff – TCA = 240 -30= 210 secondi = 3,5 minuti. Pertanto il ciclo di funzionamento che può essere impostato senza che vi sia un intervento della protezione termica risulta essere: 

Apertura = 36 secondi, TCA= 30 secondi, Chiusura= 36 secondi, Pausa= 210 secondi 

Le condizioni atmosferiche e la temperatura possono influenzare i dati relativi al ciclo di lavoro, come peraltro i rallentamenti. Quest’ultimi, infatti, fanno aumentare il tempo di ON a parità di corsa, ma generalmente comportano un minor riscaldamento dell’attuatore rispetto al movimento a velocità massima. In generale la velocità di movimento influisce sulla curva di riscaldamento dei motori o dei componenti elettronici: maggiore è la velocità maggiore è il riscaldamento, ma minore è il tempo di manovra a parità di corsa utile.


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